“Sea Design Contest 2022” ideato ed organizzato dal Tigullio Design District in sinergia con Nautic One, è il primo concorso dedicato a tutti gli studenti italiani delle facoltà di design per la nautica e design industriale. Dal suo lancio, decine di studenti provenienti da tante università italiane si sono sfidati progettando e sviluppando un progetto legato ai grandi temi legati al mare. Tre le categorie:

 


  • Design Nautico (Yacht, gommoni, ... )

  • Design Industriale (Bitte, Maschere, Pinne ... )

  • Design for all (progetti per la disabilità in ambito marino/outdoor )

 

Ai vincitori verrà data l' opportunità di partecipare come ospiti all'edizione 2023 del Tigullio Design District, essere promossi sui canali di NauticOne, ricevere visibilità internazionale, nonché essere selezionati per future attività in presenza.


giuria


La Giuria, composta da; Andrea Signoretto, Carlos Vidal, Gianluca Adragna, Tommaso Piazzolla, Pierpaolo Bellina, Giuseppe Orru, tutti professionisti del settore nautico e design, hanno decretato i vincitori basandosi su una valutazione legata all'innovazione del progetto, al design, ed alla presentazione finale. Dopo un lavoro minuzioso sono tre coloro che si aggiudicano il nostro premio. Qui di seguitoinostrigiurati;

Carlos Vidal

Yacht Designer | Carlos Vidal Design Studio

Andrea Signoretto

Industrial Designer | Andrea Signoretto Design Studio

Gianluca Adragna

Yacht Designer | Adragna Yacht Design Studio

Tommaso Piazzolla

Fondatore e Direttore Creativo di “Nautic One”

Pierpaolo Bellina

Direttore rivista “Il Gommone”

Giuseppe Orru

Giornalista nautico “Vela e Motore”

vincitori


Eccoli finalmente, loro sono i primi tre vincitori del "Sea Design Award 2022", a loro consegnamo il nostro premio ed affidiamo a loro le nostre speranze per il futuro, daremo subito visibilità al loro talento ed auguriamo loro tutto il meglio, desiderosi di vederli presto al Tigullio Design District, congratulazioni!

progetti vincitori


Stable

Ester Ferlito, 22 anni.
Università di Genova, polo di La Spezia, Design del prodotto e della Nautica


Il progetto Stable nasce dall’esigenza di contrastare lo scivolamento, generato dal moto ondoso, degli oggetti sulle superfici piane.

La tipologia delle barche prese in esame è quella delle imbarcazioni da diporto tra i 10 e i 24 metri perché le imbarcazioni più piccole hanno delle dimensioni troppo ristrette per l’utilizzo di tavoli fissi con ingombro importante, mentre i grandi yacht riscontrano in modo molto più lieve le problematiche che il tavolo, oggetto del nostro studio, si prefigge di risolvere. Per venire incontro a questa esigenza, si è pensato di realizzare un tavolo con delle superfici a quote variabili che consentissero la creazione di vani incassati nei quali gli oggetti, una volta posizionati, potessero mantenere la loro stabilità.

Si sono quindi analizzati i principali strumenti utilizzati su una tavola durante i pasti (piatti, bicchieri e bottiglie) e per ognuno di questi elementi si è determinata un’area apposita con delle misure standardizzate.

Valutando la tipologia di imbarcazione a cui è rivolto il progetto si è quantificato nel numero di quattro utenti i possibili utilizzatori dell’oggetto. Per tale motivo sul tavolo di 100x70 cm sono stati realizzati dei vani di diametri differenti che si abbassano di quota e sono: quattro con un diametro da 25 cm (per contenere i piatti), quattro con un diametro da 8 cm (per i bicchieri) e due vani da 10 cm (per le bottiglie). Il tutto è realizzato attraverso un meccanismo reversibile che fa sì che l’utilizzatore possa decidere se usufruire o meno delle quote variabili.

Per poter realizzare il piano si è individuato il legno di okumè, considerato il materiale più utilizzato nei cantieri navali. Lo si trova sotto forma di tavole di compensato marino e nel nostro caso ne sono state utilizzate due da 20 mm incollate tra loro. La forza di questo progetto sta nella possibilità di adattare questo schema principale a più possibili realtà, ecco allora che il tavolo da quattro standard può assumere diverse conformazioni e a seconda dell’imbarcazione e delle dimensioni del pozzetto può replicarsi in diverse varianti cambiando anche le finiture.

Rammendo

Chiara Garofalo, 26 anni - Matteo Barbagelata, 25 anni.
Università di Genova, polo di La Spezia, Design del prodotto e della Nautica


Rammendo verte sulla sperimentazione di un nuovo materiale plastico derivato dalle reti da pesca dismesse a causa di rotture o erosioni naturali, con la successiva realizzazione di tre prodotti differenti. Il progetto è stato sviluppato con la collaborazione di pescatori liguri e in particolare con la cooperativa “mitilicoltori Spezzini”, i quali hanno fornito le reti che non possono più essere utilizzate. Un altro ente che ha preso parte a questo progetto è l’associazione “Precious Plastic Torino”, con l’obiettivo di offrire gli strumenti per realizzare il prototipo.

Il progetto Rammendo prevede la realizzazione di uno sgabello, formato da tre gambe e da una seduta triangolare; realizzata con la tecnica dell'intreccio utilizzando un telaio e il filo delle reti in nylon; mentre le gambe sono state realizzate con la tecnica della fusione delle reti da cozza e successivamente la realizzazione tramite un iniettore.

Un secondo prodotto che ha preso forma è stato una cesta di base rotonda realizzata da una struttura in reti da cozza con l’ausilio di un estrusore e successivamente l’involucro composto da una fitta trama di reti da pesca e l’utilizzo di un telaio rettangolare e uno rotondo per la base.

L’ultimo prodotto che arricchisce la collezione Rammendo è la rivisitazione dell'ago per aggiustare le reti ed è stato realizzato con il riciclo di reti da pesca per cozze, tramite la realizzazione di un filamento per la stampante 3D. La scelta progettuale di realizzare la collezione Rammendo è sensibilizzare il tema delle reti fantasma, simbolo di numerosi problemi che i nostri mari stanno vivendo quotidianamente.

Sportfly Sf53

Nicola Galli, anni 23 - Simone Quintavalle, anni 23.
Università di Genova, polo di La Spezia, Design del prodotto e della Nautica


L’imbarcazione presentata nel seguito è un motoryacht di metri quindici, nello specifico della tipologia sportfly.

L’idea perseguita differisce dal classico yacht mediterraneo per alcune peculiarità: alla base dello sviluppo la volontà è stata quella di realizzare un’imbarcazione che possa essere utilizzata anche in zone più fredde rispetto alle classiche mete turistiche, ma soprattutto anche durante la stagione invernale, momento atipico ma altrettanto affascinante.

Questa motivazione detta alcune scelte evidenti, una su tutte l’ampliamento del main deck, con l’introduzione di una ulteriore zona relax, introvabile su modelli di simil misura. Una vetrata quasi completamente apribile fa si che venga a crearsi una zona univoca con il pozzetto. Questa zona centrale, cuore dell’imbarcazione, è separata dalla dinette da listelli in legno, in linea con lo stile finlandese.

Lower deck accessibile con collegamento verticale a dritta, che permette un ampliamento del bagno della cabina dell’armatore. Cabina caratterizzata da tonalità chiare, accentuate da un attento studio di corpi illuminanti, in diretta corrispondenza con la disposizione sottostante. Disponibile in due versioni: classico divanetto o, come in questo caso, tavolino con sedute. Presenti zone notevoli di stivaggio e armadiature. Proseguendo verso prora troviamo la cabina ospiti, che sfrutta intelligentemente il sottoscala, e cabina vip, ricca di tutti i comfort necessari. Il bagno, essendo accessibile da entrambe le cabine appena citate, presenta dimensioni maggiori rispetto agli standard in commercio.

Esteticamente sono due i canoni di riferimento: nella zona interna lo stile nordico minimalista delinea pressappoco tutto lo spazio; all’opposto la palette cromatica che caratterizza le forme esterne è riconducibile a tonalità fredde e scure, che esaltano le forme di scafo e sovrastruttura, anch’esse in netto contrasto con la quiete evocata dall’interior.